Ad Anversa, il tempo passa in un baleno. C’è così tanto da vedere: l’eredità barocca di Peter Paul Rubens, secoli di capolavori artistici in museo speciale, una cattedrale ferroviaria, un porto come cuore pulsante della metropoli, moda all’avanguardia, scintillanti diamanti e tanto altro ancora. Preparati per le tue 48 ore ad Anversa.
Giorno 1
Cattedrale ferroviaria, animali e/o diamanti
Una visita ad Anversa inizia già dalla stazione. Antwerpen-Centraal non è solo la porta di accesso alla città, ma anche un’attrazione molto speciale. Il capolavoro architettonico è definito anche “cattedrale ferroviaria”. I soffitti a volta, gli orologi monumentali e il grandioso atrio spiegano il perché. Caratteristiche che hanno lasciato a bocca aperta milioni di viaggiatori sin dal 1905.
E quando esci da questo gioiellino, trovi subito diverse altre attrattive a portata di occhi. A pochi metri di distanza trovi lo Zoo di Anversa, uno dei più antichi giardini zoologici al mondo. Se non è il tuo genere, prosegui per il Diamond Square Mile. Questo quartiere è da secoli uno dei più importanti centri di diamanti al mondo. Ben l’84 per cento di tutti i diamanti grezzi al mondo passano sotto lo sguardo critico degli esperti di Anversa. Ovviamente, le gemme preziose non sono alla portata di tutti, ma una passeggiata lungo le scintillanti vetrine è già di per sé un’attrazione.
Rubens, giorno 1
Fatto un giretto, ci dirigiamo verso il Meir, oggigiorno un viale del passeggio e dello shopping ricco di meravigliosi edifici barocchi, cinque secoli fa già importante asse cittadino. L’antesignano del Barocco, nonché icona della città di Anversa, Peter Paul Rubens, lo percorreva già ai suoi tempi alla ricerca di ispirazione e relax. Non doveva faticare molto per arrivarci, considerato che viveva dietro l’angolo. Il suo imponente palazzo, realizzato su suo progetto, rifulge ancora oggi in tutto il suo splendore. Trasformato in museo Rubenshuis, celebra la vita e l’opera del maestro. Il sito è attualmente in fase di ristrutturazione, ma non c'è da preoccuparsi. Rubens ti accoglierà con piacere nella sua biblioteca, nel giardino e nella Rubens Experience. Potrai inoltre scoprire questo gigante di Anversa in altri luoghi della città, come vedremo più avanti.
Dopo una breve passeggiata attraverso il centro di Anversa, ti aspetta un secondo incontro con il grande maestro fiammingo. Il Museum Plantin-Moretus ti riporta indietro nel tempo, al XVI secolo, epoca di Rubens. L’imponente edificio era in passato il cuore pulsante dell’arte tipografica europea. Alcune delle principali opere del tempo, come ad esempio l’iconica Utopia di Thomas More, vennero stampate qui. Le macchine da stampa sono ancora in stato pressoché perfetto, così come le pareti dorate. Uno dei titolari della tipografia all’avanguardia fu Balthasar I Moretus, amico di gioventù di Rubens, a cui chiese di realizzare alcuni ritratti. Queste opere sono ancora oggi conservate qui. Motivo sufficiente per l’UNESCO per inserirlo, come unico museo al mondo, nella sua lista del patrimonio dell’umanità.
Moda rivoluzionaria
Dopo essere stati ammaliati dallo splendore di un tempo di Anversa, è giunto il momento di dedicarsi ad aspetti più moderni. Già da diversi decenni, la città occupa un ruolo da protagonista nel campo del fashion, grazie alla sua influente accademia della moda e ai suoi alunni, alcuni dei quali noti come i Sei di Anversa. Designer visionari che a metà degli anni Ottanta rivoluzionarono completamente il mondo della moda. La loro opera e quella di tanti altri innovatori che ne hanno seguito l’esempio è ancora oggi di casa ad Anversa: la zona intorno alla Nationalestraat infatti è tuttora un epicentro della moda.
In questo quartiere trovi la conferma che Anversa è sinonimo di nuovo e avanguardia, nella moda così come nelle arti. Il Museo d’Arte contemporanea di Anversa (M HKA), ospitato in un ex silos di grano, ne è la prova. Al pianterreno è stato installato un labirinto scuro in cui si ammira l’affascinante arte di personalità contemporanee quali Luc Tuymans, Guillaume Bijl e l’artista/costruttore di sogni Panamarenko. Gli altri piani ospitano interessanti esposizioni temporanee.
Panorama, bere e mangiare
Dopo una giornata colma di arte e splendore, anche la parte più terrena dell’uomo merita un po’ di attenzione. Dirigiamoci allora verso il quartiere chiamato het Eilandje. Per raggiungerlo, ci godiamo una passeggiata rigenerante lungo le sponde della Schelda. Un po’ di aria fresca, una imponente vista sul fiume e un passaggio lungo il castello medioevale Het Steen, oggi centro di accoglienza turistica, introducono nell’atmosfera. Al centro del quartiere si staglia il Museum aan de Stroom (MAS). Il museo comunale merita una visita anche solo per il panorama mozzafiato che si gode dal terrazzo. Trovarsi lì all’ora del tramonto offre una vista decisamente suggestiva sulla città.
Uscendo dal MAS ti imbatti in una serie di attrazioni culinarie. Un boccone al volo o una full immersion gastronomica? Un ricco ventaglio di proposte è a tua disposizione. Sedersi a tavola in un’atmosfera accogliente introduce in fondo all’altro patrimonio belga: la birra. In diversi pub e locali del quartiere puoi conoscere l’infinita varietà di birre belghe disponibili. Quando sei ad Anversa, fai come i suoi abitanti! Ordina assolutamente un bicchiere di De Koninck, la birra locale. Uno (o più) boccali, bollekes, creano un’ottima base per un rigenerante riposo notturno. Perché domani c’è tanto ancora di Anversa in programma.
Giorno 2
Rubens, giorno 2
Chi dice Rubens, dice Anversa e viceversa. Già ieri abbiamo avuto modo di incontrare questo geniale artista, oggi ne approfondiamo la conoscenza. Il nostro giro inizia dalla Cattedrale di Nostra Signora, un monumento che caratterizza lo skyline di Anversa sin dall’inizio del XIV secolo. La cattedrale in sé è gotica, gli interni sono barocchi. E portano la firma di Rubens. Vi si trovano quattro dei suoi capolavori monumentali: i trittici Innalzamento della croce, Deposizione della croce, Resurrezione di Cristo e la pala d’altare Assunzione della Vergine. La cattedrale non solo espone opere del maestro, ma le mette anche in discussione. Ospita infatti anche un impressionante dipinto dell’artista contemporaneo Sam Dillemans, dal titolo Omaggio a Rubens: la deposizione della croce, in un affascinante dialogo tra i due maestri di Anversa attraverso i secoli.
Dall’imponente cattedrale, procedi poi verso la chiesa di San Carlo Borromeo, talvolta chiamata anche la chiesa di Rubens, perché ospita tanti dipinti quanto sculture del maestro. In qualità di architetto-pittore-decoratore si occupò del campanile, della facciata, dell’altare maggiore, degli affreschi sul soffitto e di due cappelle. La pala d’altare Il ritorno della sacra famiglia fu realizzata specificamente per la chiesa, dove puoi ammirarla ancora oggi.
Tre è il numero perfetto, dice la saggezza popolare. E allora aggiungiamo un terzo luogo di Rubens. E mica uno qualsiasi, bensì il Museo Reale delle Belle Arti di Anversa (KMSKA). Lo splendido museo ha riaperto le porte a fine 2022, dopo approfonditi lavori di ristrutturazione durati ben 11 anni. Il tempio dell’arte ospita un’impressionante collezione di oltre 13.000 opere di diversi grandi nomi della storia dell’arte europea. E naturalmente l'icona artistica di Anversa non può mancare. La strabiliante sala Rubens del KMSKA espone sedici dei suoi dipinti, fra cui veri capolavori quali L’adorazione dei magi e Venere frigida. Il museo possiede inoltre la più grande collezione di opere del maestro modernista James Ensor e capolavori di, tra gli altri, Jan van Eyck, Hans Memling, Jean Fouquet, Amedeo Modigliani, Pierre Alechinsky e tanti, tanti altri ancora.
Architettura, di ieri e di oggi
È giunto il momento di riprenderti dalla vertiginosa full immersion artistica. Un po’ di aria fresca non può fare che bene, quindi muoviamoci di nuovo per la città. Il centro nevralgico dello shopping alla moda, la Kloosterstraat, che non perde la sua vivacità neanche la domenica, conduce all’iconico Grote Markt di Anversa. È qui che si erge il municipio, patrimonio dell’umanità UNESCO, edificio rinascimentale con diversi accenti barocchi. Proprio davanti ecco l’imponente fontana di Brabo che racconta la leggenda dell’origine del nome di Anversa. L’eroico Brabo affrontò il gigante cattivo Antigone che terrorizzava la città. Brabo vinse, tagliò la mano al gigante sconfitto e la lanciò nella Schelda: “hand”, mano e “werpen”, gettare, vennero uniti per creare il nome di “Antwerpen”, Anversa.
Dopo la breve lezione di storia ed etimologia, proseguiamo lungo la Schelda. In direzione nord c’è un’attrazione che non abbiamo ancora visto. Per farlo, entriamo nel porto. Un luogo significativo, perché è uno dei più grandi e importanti di Europa. Che ospita qualcosa di interessante anche per chi visita la città: la Port House. L’edificio è la sede centrale del porto di Anversa. L’icona contemporanea è stata progettata dall’architetta Zaha Hadid. Sull’antica caserma dei vigili del fuoco, conservata nella sua forma originale, la Hadid ha immaginato uno splendente e scintillante diamante.
L’imponente costruzione è diventata subito un punto focale dello skyline, ancor più la sera, perfetto epilogo per le tue 48 ore ad Anversa.
A presto!