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Frédéric Van Tricht
Kaasaffineurs Van Tricht

Frédéric Van Tricht

“Il compito più importante di uno stagionatore di formaggi non è stagionare, ma selezionare”. Ecco a voi il maestro formaggiaio Frédéric Van Tricht. “Stagionare è un arte, ma se non hai un buon prodotto, non puoi farci nulla. Sono i produttori di formaggio che fanno sì che noi possiamo brillare nel nostro ambito”.

Van Tricht è imprenditore di terza generazione nell’impresa di famiglia tirata su dal nulla dai suoi bisnonni. L’azienda si è evoluta da piccola bottega gourmet in un quartiere periferico di Anversa a un imponente stabilimento di stagionatura di formaggi che promuove formaggi belgi in tutto il mondo. Ed è proprio grazie a Frédéric che per la prima volta un formaggio belga è stato persino lanciato nello spazio. “Vendiamo formaggi belgi a negozi specializzati in tutto il mondo. E quindi riforniamo anche un negozio di Houston che sorge nei pressi della nota base di lancio e uno dei loro clienti fissi è un’astronauta. Quando dovevano scegliere quali guilty pleasure portare con sé nella stazione spaziale internazionale, ha scelto il nostro OG Kristal stagionato, un formaggio belga del caseificio ’t Groendal che grazie alla sua lunga stagionatura sviluppa croccanti cristalli. Fantastico, no?”

Il segreto di un buon formaggio

Per Frédéric, un buon formaggio è uno prodotto secondo il metodo artigianale. “Preferiamo lavorare con formaggi di latte crudo che offrono più profondità e complessità. I formaggi di fattoria hanno anche un vantaggio. Il contadino che li produce controlla l’intero processo, dal mangime al benessere degli animali, fino alla lavorazione del latte. Un animale che ha potuto condurre una vita sana dà latte migliore e lo senti nel formaggio. Anche i formaggi non pastorizzati suscitano l’interesse di Frédéric: la pastorizzazione uccide i batteri, ma sono proprio i batteri buoni che danno al formaggio il suo gusto composito.

Quando i formaggi giungono da Frédéric, egli si impegna perché l’intero ventaglio di sapori possa svilupparsi al meglio. A tal scopo, ogni famiglia di formaggi ha una propria cella di stagionatura: un formaggio a muffa bianca ha bisogno di temperatura e umidità completamente diverse di un muffa rossa per poter sprigionare tutto il suo potenziale.

Frédéric

Orgoglioso dei formaggi belgi

“Nel nostro paese abbiamo formaggi stupendi, possiamo andarne fieri”, dice Frédéric. Poiché nelle fiere internazionali del formaggio notò che i classici paesi produttori di formaggio come Francia, Paesi Bassi, Svizzera e Italia erano sempre ben rappresentati, mentre i formaggi belgi rimanevano in secondo piano, decise di promuovere i nostri formaggi locali. “I formaggi del caseificio Karditsel di Lummen, ad esempio, sono di classe mondiale. Li vendiamo persino ad Abu Dhabi e New York. I formaggi vengono prodotti in una fattoria in cui vengono allevate capre e il latte viene da un solo gregge. Il gusto è incredibilmente puro e raffinato. Insieme con il casaro Guido ho sviluppato un nostro formaggio, ottenuto da latte di capra crudo e con una crosticina stagionata di arancione acceso. Lo abbiamo chiamato Juliette, in omaggio a mia nonna. Anche i formaggi della cooperativa Het Hinkelspel di Sleidinge sono fenomenali. Il loro Pas de Bleu è un formaggio a pasta erborinata che non ha niente da invidiare ai suoi competitor francesi”.

Formaggi belgi e birre belghe: un matrimonio perfetto

La selezione di Frédéric non è disponibile solo nei suoi punti vendita, ma anche sui taglieri di formaggi di diversi ristoranti gourmet in Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo. “È stato grazie a mio padre che i migliori chef ci hanno conosciuto. Si lanciava volentieri e fece assaggiare agli chef i nostri formaggi. In Francia è da tempo usanza che lo stagionatore viene indicato sulla carta dei formaggi. Siamo orgogliosi che nelle nostre zone in molte carte dei formaggi spicca il nostro nome, persino nel tre stelle Hof van Cleve”.

Ed è stato sempre il padre di Frédéric che ha scoperto il delizioso connubio delle nostre birre belghe con il formaggio. Ha scritto persino due libri sull’argomento. “Tutti pensano al vino rosso per un piatto di formaggio, ma i tannini, le sostanze amare nel vino rosso, cozzano con l’elevato contenuto grasso del formaggio. Il conflitto accentua l’amarezza del vino e attutisce la morbida cremosità del formaggio... un’unione che non funziona, dunque. Molto meglio una birra dal perlage elegante. Grazie al suo alto contenuto di grassi, il formaggio forma una sottile pellicola sulla lingua che una birra spumeggiante riesce a penetrare. Il palato ne esce rinfrescato e si è pronti per il boccone successivo”. Anche l’ampia gamma di gusti rende la birra affascinante da combinare con i formaggi. “Per ogni formaggio trovi una birra interessante che ne esalta il sapore o vi duetta. E così puoi abbinare un’acidula geuze con un formaggio di capra giovane dalla spiccata acidità: le similitudini nel gusto creano un’armonia di sapori al palato. O magari si può puntare sul contrasto. Una bionda ad alta fermentazione, come la Duvel, con il suo elegante gusto amaro e acido esalta al meglio il sapore di un formaggio stagionato. Due prodotti locali che si nobilitano a vicenda ed ecco che il mio cuore batte forte”.

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